I TRANSISTOR sono hub locali per accelerare la transizione ecologica giusta ed equa sulle città, che sia inclusiva di tutte e tutti, e riportare il potere nelle mani delle comunità.

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Portiamo la transizione ecologica nelle nostre città: ecco la proposta di Transistor

Articolo di Stephanie Brancaforte


C’è una famosa vignetta di Joel Pett che ritrae delle persone intente a partecipare ad un vertice sul clima, e dice “e se tutto questo fosse una grande bufala e avessimo creato un mondo migliore per niente?”

Accesso all’energia pulita per tutti. Ricostruzione delle comunità. Rottura dei monopoli di potere. Salvaguardia e rigenerazione dei territori dal devastante inquinamento industriale. Trasporto pubblico efficiente. Cibo sano e coltivato localmente. Garanzia di voce in capitolo per la cittadinanza nelle scelte che influenzano le nostre vite.

In questa fase storica possiamo ridisegnare le nostre città affinché siano più a misura di persona. Ridisegnarle per renderle più sicure, radicalmente più divertenti, integrate con la natura, accoglienti e stimolanti per i bambini.

Non suona come un progetto che ti impegneresti in prima persona a realizzare, coinvolgendo i tuoi amici ed i tuoi vicini? E se ci unissimo e rendessimo le nostre città molto più meravigliose…Semplicemente perché possiamo?

Rinascimento Green, l’associazione che ho co-fondato nel 2019, ha dato vita a Transistor, la rete di hub locali nata per portare la transizione ecologica inclusiva nelle città italiane. Il presupposto da cui siamo partiti è che un cambiamento profondo e reale sia possibile partendo dalle realtà locali. Ridistribuire potere decisionale nelle mani delle comunità significa dar voce alle esigenze della cittadinanza, assicurarci che i benefici della transizione ecologica arrivino a tutta la popolazione, soprattutto alla parte storicamente marginalizzata. Identificare risposte efficaci in grado di risolvere i problemi delle persone, rendendo le nostre vite più belle e le nostre città più a misura di cittadino. 

Per me questo significa prenderci cura del nostro ambiente. Può davvero essere una strada per vivere meglio, con più gioia, ritrovare l’ecologia nelle nostre città, confrontarci, stare insieme, diventare piacevolmente interdipendenti.

Siamo arrivati ad elaborare un vero e proprio modello di partecipazione popolare, per farlo abbiamo sperimentato il progetto per oltre un anno in sei città pilota: Firenze, Gela, Milano, Roma, Siracusa, Verona. Il frutto di questa lunga analisi è il Manuale Transistor, il documento contenente strategie, metodi e obiettivi alla base dell’iniziativa. L’iniziativa punta a spronare l’azione locale che, messa insieme, scala verso un cambiamento importante a livello nazionale – e considera il ruolo strategico di ogni città nell’economia e nel quadro di emissioni nazionale ed internazionale. 

Bill McKibben, pioniere dell’ambientalismo mondiale e tra i primi personaggi che hanno manifestato il loro endorsement al progetto, è riuscito a sintetizzare perfettamente lo spirito di Transistor. ”Partire dalle città è il modo più facile per iniziare a promuovere la transizione ecologica. I cittadini possono toccare con mano i benefici del respirare aria pulita, di avere a disposizione trasporti più efficienti, di vivere una vita più in armonia nella società. Il cambiamento è possibile, ma solo se ci uniamo e ci mobilitiamo per spingere l’adozione di quelle soluzioni che abbiamo già a portata di mano”.

Oltre a McKibben, l’iniziativa ha già ricevuto l’appoggio di Jacopo Fo, Alfonso Pecoraro Scanio, Jasmine Cristallo e Kwanza Musi Dos Santos.