Cosa vogliamo dire quando parlliamo di Transizione Ecologica Inclusiva?
La transizione ecologica inclusiva è il processo verso la neutralità climatica, che determina il passaggio dal fossile all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile nonché la rigenerazione ambientale, cercando di ridistribuire il potere in un’ottica di inclusione e di equità tra tutte le persone. Tocca varie sfere: energia, agricoltura, mobilità, rifiuti, economia, biodiversità, acqua e altro.
Quando si parla di transizione ecologica si tende a pensare solo all’ambiente. In realtà, per poter realizzare una reale transizione, è necessario rifondare il nostro sistema economico, contrastando l’influenza che le grandi aziende vantano sui governi e sui sistemi di consumo, tutti orientati verso uno sfruttamento di risorse più grande di quanto il pianeta possa sostenere. Sarebbe auspicabile iniziare a coltivare una mentalità che ci porti a porci domande profonde su come impieghiamo il nostro tempo, a cosa diamo valore, come vogliamo condurre le nostre vite a livello personale e comunitario. Il grande cambiamento sociale di cui parliamo non può che essere alimentato dal basso, con azioni che cerchino di spostare i pilastri più importanti dell’organizzazione economica nazionale e internazionale.
Da una parte quindi stiamo parlando di un processo che passa dalla decarbonizzazione, smettendo di sfruttare i combustibili fossili per la produzione di energia passando alle fonti rinnovabili, cambiando al contempo paradigma nel consumo delle materie prime, nei trasporti e nella produzione e smaltimento di rifiuti; ma a cosa ci riferiamo quando parliamo di giustizia sociale? Ecco alcuni dei parametri fondamentali: equità legislativa ed economica, pari opportunità a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione o altro, che ogni categora sia rappresentata nei processi decisionali amministrativi e politici.
Per considerarsi una transizione ecologica inclusiva è fondamentale che rispetti questi principi.