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Transistor Venezia

Disco Soupe Venezia, buona la prima!

Disco Soupe Venezia

Domenica 23 marzo Venezia ha ospitato la sua prima Disco Soupe, un’iniziativa che unisce la musica con un’importante missione. Scopo dell’iniziativa è recuperare cibo destinato a finire nella spazzatura e trasformarlo in gustose pietanze da condividere. L’evento è stato organizzato da Transistor Venezia e Senza Spreco, e ospitato dal B&B Venezia Naturalmente nel contesto del Festival Aquamour.

La festa ha permesso di recuperare ben 40 kg di verdure che altrimenti sarebbero state gettate. Le provviste sono arrivate dal mercato di Rialto, dall’azienda agricola Donna Gnora e dall’orto locale di Alvise di Elan42. Il tutto equivale, in termini di impronta idrica, a circa 6.500 litri di acqua “salvati” dall’inutile spreco. All’iniziativa hanno preso parte circa 25 persone, riunite per cucinare, ballare e condividere un momento di riflessione sullo spreco alimentare.

Dopo la pulizia e la selezione degli ortaggi, si è reso necessario scartare altri 7 kg di verdura. Tuttavia, questi scarti non sono stati buttati: Alvise li ha recuperati per compostarli e restituirli alla terra, chiudendo così il ciclo virtuoso di riuso e rispetto dell’ambiente.

La fortuna ha voluto che il meteo fosse dalla parte dei partecipanti. Una splendida giornata di sole ha reso possibile stare all’aperto negli spazi del B&B. Ad animare la festa ha pensato DJ Nicola, che ha fatto ballare tutti i presenti. Mentre la musica scaldava l’atmosfera, le verdure sono state trasformate in ottimi piatti: due salse (una a base di pomodoro e un’altra di barbe di finocchio e aglio “tricono”), un’insalata mista, carciofi in padella, zucchine alla menta e una deliziosa zuppa.

Disco Soupe Venezia, cosa abbiamo imparato

La Disco Soupe di Venezia è stata molto più di un semplice evento gastronomico. Ha lanciato un chiaro messaggio: ognuno di noi può fare la propria parte per combattere lo spreco alimentare e favorire modelli di consumo più sostenibili. L’atmosfera di festa, i sorrisi e la voglia di stare insieme testimoniano come agire in modo responsabile non debba per forza essere noioso: può anzi diventare un’esperienza divertente e coinvolgente.

La speranza è che questa prima edizione veneziana apra la strada a tanti altri momenti di condivisione, perché il cibo – quando recuperato e rispettato – può davvero unire le persone e sensibilizzare su temi fondamentali per il nostro futuro.