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Freedom Flotilla, un sogno di libertà

Freedom Flotilla

Il mare è uno spazio speciale. Una creatura, un entità, un luogo immateriale eppure profondamente materiale. Il mare conquista l’umanità coi suoi misteri, il suo fascino intramontabile, la sua meraviglia. Decantato da poeti, pittori, musicisti e sognatori, il mare è simbolo di infinito e infinite possibilità. Possibilità coraggiose, quasi insperate. Come quelle che si porta dietro la Freedom Flotilla Coalition. Una coalizione di forze civiche per la disobbedienza di massa, che a bordo della Madleen, una barca a vela di medie dimensioni, custodisce in pochi metri la speranza dell’intera specie umana. Custodisce la speranza per Gaza.

Freedom Flotilla, una storia lunga quindici anni

Il progetto in realtà va avanti da diversi anni. Si tratta di un movimento internazionale nonviolento lanciato nel 2010 a sostegno del popolo palestinese, che unisce solidarietà e azione politica contro il blocco imposto da Israele sulla Striscia di Gaza da diciott’anni. Salpata domenica 1 giugno dal porto di San Giovanni Li Cuti, Catania, la Madleen naviga verso la Striscia di Gaza con a bordo cibo, beni di prima necessità, pannolini, prodotti sanitari, kit di desalinizzazione dell’acqua, medicine, stampelle, protesi.

Tra l’equipaggio figurano Greta Thunberg, a dimostrare quanto la lotta climatica ed ecologica sia una lotta trasversale, per la giustizia, per i diritti, per l’umanità. L’attore irlandese Liam Cunningham, l’eurodeputata palestinese-francese Rima Hassan. E poi: Yasemin Acar (Germania), Baptiste Andre, Omar Faiad, Pascal Maurieras, Yanis Mhamdi, Reva Viard (Francia), Thiago Avila (Brasile), Şuayb Ordu (Turchia), Sergio Toribio (Spagna), Marco Van Rennes (Paesi Bassi). Sono previsti sette giorni di navigazione per percorrere duemila chilometri.

Antisemitismo, nazismo, colonialismo sono nati in Europa, per questo la soluzione va trovata qui. La liberazione non è uno stato, non è la Palestina nella mappa, ma è il ritorno. Non vogliamo un’altra Nakba, ma vivere con uguali diritti sulla nostra terra” ha spiegato Rima Hassan, prima eurodeputata di origine palestinese. “La lotta per il popolo palestinese va combattuta su diversi fronti, nelle strade, in azioni come quelle della Flotilla o la Marcia globale verso Rafah, a livello politico dentro i parlamenti. Siamo chiamati in causa in quando cittadini. La nostra è una piccola barca, non porterà solo aiuti: si tratta di un’azione politica e simbolica”.

Siamo tuttə sulla Madleen

Il percorso di questa piccola e visionaria imbarcazione però rischia di essere accidentato. Un mese fa un’altra nave della Freedom flotilla coalition, la Conscience, ha incontrato l’assalto di droni israeliani al largo di Malta, in acque internazionali. Risale invece a quindici anni fa l’incidente più grave: il 31 maggio 2010 una flotta di sei navi che cercava di forzare il blocco navale al largo della Striscia di Gaza per portare aiuti fu attaccata dall’esercito israeliano. Mortə dieci attivistə dalla Turchia. Negli ultimi giorni un drone militare ha seguito per diverse ore la Madleen a stretto contatto. Elevando un livello di attenzione e minaccia che fin da prima della partenza era facile prevedere.

Per provare a scongiurare atti che rischiano di minacciare l’incolumità dell’equipaggio è necessaria l’attenzione di tuttə. Dobbiamo scortare con gli occhi, i social, i siti web e con le nostre coscienze la barca nel suo viaggio. Solo la massima attenzione mediatica può funzionare da scudo contro azioni impensabili.

Sulla Madleen ci siamo tuttə. Con le nostre differenze culturali, nazionali, sociali, di provenienza, di gusti, di desideri. Sulla Madleen ci siamo tuttə. Perché la Madleen “simboleggia lo spirito incrollabile della resilienza palestinese e la crescente resistenza globale all’uso da parte di Israele di punizioni collettive e di politiche deliberate per ridurre alla fame”. Simboleggia ogni lotta per ciò che è giusto. Simboleggia la lotta per la libertà.

A questo link è possibile seguire il tragitto della Freedom Flotilla, monitorato da Forensic architetture, un gruppo di ricerca con sede alla Goldsmiths, University of London.