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Verona

Lettera aperta al movimento per il clima (a Verona e dintorni)

persone e colori, illustrazione a tema intersezionalità

Questa lettera aperta è diretta a tuttə voi che vi occupate di clima e ambiente, sì intorno all’area di Verona, ma non solo. Ci sono un paio cose che vorrei portare alla vostra attenzione con queste poche righe, senza rubarvi troppo tempo. Ma inizio presentandomi.

Mi chiamo Lorenzo e mi occupo di clima e giustizia climatica da molto tempo. Una grandissima parte della mia vita l’ho passata a cercare di generare nuove idee per la transizione ecologica. Ho accompagnato con la mia presenza molte delle realtà che si occupano di questa lotta e che si battono per assicurare una vita migliore alle future generazioni. Nella mia ricerca ho capito che non riusciremo a invertire la rotta a meno di non lavorare insieme. Con insieme, intendo davvero insieme: portando insieme persone di diverso background, stato sociale, identità. E credo fermamente che la transizione ecologica debba essere un’occasione di liberazione, che in nessun modo debba favorire una classe privilegiata.

Non dovremmo immaginare un futuro dove moltə saranno oppresse in favore di pochi privilegiati (in questo caso utilizzo il genere maschile in maniera volontaria). Credo che dovremmo invece costruire un futuro equo, dove non ci siano differenze di status sociale. Dove a tuttə sia garantita una vita ricca, piena, e dove le differenze rappresentino il valore maggiore. Quel mondo futuro è quello che vogliamo salvare con la nostra lotta per il clima.

Sono convinto che, con moltə di voi, condividiamo questa battaglia. Che quando abbiamo marciato insieme nelle piazze, quando abbiamo progettato insieme nuovi modi di vivere, quando qualcunə di noi ha avuto il coraggio di rischiare protestando – in tutti questi casi lo abbiamo fatto con l’idea che il futuro migliore fosse per tuttə, non solo per noi stessə.

Eppure, il movimento climatico non è rappresentativo di tuttə le persone per le quali (teoricamente) si batte. Ma potrebbe e lo dovrebbe diventare. Di questo sono sicuro.

Alcune proposte

Proseguendo questa lettera aperta, vorrei riflettere su alcune proposte di qualcosa che si può fare proprio in questi giorni, rivolte un po’ per tuttə. La prima proposta è concepita per chi di voi può venire a Verona questo sabato, il 12 di aprile. Stiamo infatti organizzando un evento che si terrà durante il ClimAct (per maggiori info cliccate qui) dal titolo: Fuori confine: al margine dell’azione climatica?. Crediamo che sia importantissimo che ci siano esponenti di tutti i possibili movimenti ambientalisti e per il clima.

L’evento, che sarà facilitato da alcunə di noi, prevederà una prima parte di tavola rotonda e proseguirà con un’attività pratica. Ecco, credo che sia importante la vostra presenza. Ci domanderemo questo: “Come possiamo agire tuttə insieme tenendo conto delle nostre differenze sociali? Come portare equilibrio nei movimenti di giustizia climatica?” Indagheremo insieme il tema per immaginare strategie di supporto reciproco con la lente dell’intersezionalitá.

Durante l’evento inoltre parleremo dell’altra proposta di azione che vorrei portare alla vostra attenzione, il Referendum Cittadinanza che si terrà l’8-9 giugno. Mentre moltə di noi possono permettersi di lottare per il clima nel nostro “tempo libero”, altre persone fanno i conti tutti i giorni con la mancanza di diritti base. Ecco, un primo passo che possiamo compiere, in maniera molto concreta, è impegnarci in questa lotta, promuovendo ovunque il referendum chiedendo di partecipare e votare SI, in modo da supportare chi non ha diritti.

Questi sono un paio di esempi, ci sono realtà e situazioni che proprio in questo periodo stanno subendo attacchi e che dovremmo affiancare. La deriva autoritaria che vediamo sempre più forte nel mondo occidentale rischia di abbattersi sulle persone storicamente più marginalizzate. E credo che lo dobbiamo impedire a tutti i costi.

Spero davvero di poter incontrare questo sabato quante più realtà possibile tra quelle impegnate ogni giorno per promuovere questi principi e contrastare la marginalizzazione. In un momento storico come questo, in cui la mancanza di libertà e diritti è una minaccia reale e concreta, è ancor più fondamentale e prioritario incontrarsi, progettare insieme, unire le forze. Abbiamo il dovere morale di stringerci in un’unica grande forza propositiva e inclusiva. Venire meno a questo appello significa ridurre drasticamente le nostre speranze di successo o comunque di abbracciare una lotta a vantaggio di pochi.

Lottiamo affinché il movimento per il clima agisca in un’ottica di equità, intersezionalità e liberazione! Perché solo così, davvero, potremo parlare di un futuro migliore.

Con affetto e determinazione,
Lorenzo Ci

Lorenzo Ci è co-fondatore e coordinatore di Transistor. Attivista, regista, facilitatore e progettista. Lavora e vive in Toscana, intorno a Firenze, pur dedicandosi spesso anche a progetti nazionali e internazionali. Si occupa da anni di design di processi collettivi e progetti culturali per rispondere insieme alla crisi ecologica e rigenerare l’ambiente e la società.