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A Firenze un miracolo urbano: Riprendiamoci le strade

miracolo urbano

A volte, quando persone diverse mettono insieme i propri sogni, i propri sforzi, il proprio impegno, possono accadere cose meravigliose. Una cosa meravigliosa è accaduta a Firenze. Un miracolo urbano, che si chiama “Riprediamoci le strade”. Il video qui sotto può essere utile a offrire un’idea di cosa intendiamo.

Un miracolo urbano che grida comunità

Una strada, normalmente piena di macchine, smog, vita frettolosa, clacson e tutti gli altri rumori del traffico. Per riassumere: una strada, in cui di solito sono protagoniste le automobili, trasformata per un giorno in uno spazio per immaginare, crescere, divertirsi. In cui essere comunità.

A colorarla oltre quaranta associazioni, gruppi locali, realtà del territorio, eccellenze culturali, e tante attività colorate e inclusive.

Il programma della giornata dunque ha visto alternarsi workshop artistici con materiali di recupero, percorsi sensoriali sulla disabilità, giochi per bambini, laboratori di giornalismo dal basso, danze interculturali, performance teatrali, incontri sulla sicurezza stradale e dimostrazioni di tecnologie green.

Chi ha partecipato ha preso parte ad una girandola di emozioni. Si va dal “gioco dell’orto gigante” ai “percorsi in carrozzina bendati”, passando per una ciclofficina, un mercato del baratto, giochi queer, teatro di improvvisazione e dibattiti sull’uso delle energie pulite. Tutto questo animato da una rete trasversale, unita dalla volontà di restituire senso politico e sociale allo spazio pubblico.

In conclusione, un tema fondamentale della giornata, oltre ovviamente allo recupero di uno spazio urbano in nome della vivibilità, è stata sicuramente l’intersezionalità. Questa occasione ha dimostrato il cambiamento meraviglioso che può scaturire quando realtà impegnate in lotte apparentemente diverse uniscono le forze. Dall’impegno per la liberazione della Palestina ai diritti queer, passando per il clima, l’ambiente, le minoranze, la disabilità, e ogni altro ambito che vede ingiustizie da affrontare. In fondo è proprio questo che ci accomuna: ogni lotta ha alla base un meccanismo di oppressione, una spinta verso la libertà.